Pensieri e Parole di una di una Mamma (bis) Principiante

lunedì 16 novembre 2015

PARIGI

Venerdì ho guardato Bake Off Italia, mentre cucinavo per la cena di sabato.

I bambini erano con mio fratello ad una festa di compleanno.
Mio Marito era con me e coccolava il gattino nuovo, che mio fratello mi ha portato.

Tutto tranquillo, per essere venerdì 13....

Poi è iniziato Quarto Grado, che ogni tanto seguo.

Distrattamente ascoltavo i vari servizi, tra una preparazione e l'altra.

E ad un tratto, i finimondo.

Sono iniziate ad arrivare le notizie da Parigi.
E non ci potevo credere.

Ho amici a Parigi. Con bambini piccoli.
Ho amici in Francia. Con bambini piccoli. 
Ero preoccupata.

Nel delirio iniziale non si capiva bene cosa fosse successo.

Terrorismo?
Guerra?
Pazzi?

E ho rivissuto l'incubo dell'11 settembre.

Ero a Milano ed ero in aula (frequentavo il master del Politecnico di cui vi ho parlato qualche post fa). Ognuno di noi aveva un PC.
Ad un tratto un ragazzo esclama "E' caduto un aereo sulle torri gemelle!"

Tutti ci siamo collegati ai vari siti di informazione e abbiamo seguito in "diretta" il susseguirsi degli avvenimenti. Quando è stato chiaro che non si era trattato di un incidente, abbiamo creduto di essere in guerra.

Venerdì siamo stati svegli fino alle due per seguire le notizie, per capire.
Per fortuna in brevissimo tempo le notizie dei miei amici sono arrivate. 
Tutto ok.

Speravo che trovassero in vita la ragazza di Venezia, Valeria Solesin.
E invece no. Non la conoscevo, ovviamente, ma speravo davvero che la trovassero. Non che una vita italiana valga di più di una francese o di un'altra etnia...ma mi sono immedesimata in quei genitori che magari con sacrifici hanno fatto studiare la figlia all'estero e se la vedono riportare in una bara....

Li ho sentiti parlare, i genitori, quando hanno dato la notizia alla stampa. Di una compostezza disarmante, nonostante il mostro di dolore che avevano dentro.
Perchè il dolore non si esprime solo urlando e sbraitando o piangendo in modo incontrollato.
Il dolore non si misura dalla sua manifestazione plateale. 

No, questi genitori sono stati delle rocce. 

In questi giorni non si parla di altro e ho visto mille commenti su vendetta e odio verso gli islamici in generale.
Io credo che dovremmo avere l'intelligenza di non fare di tutta l'erba un fascio.
Il problema non sono gli islamici in generale, sono i terroristi, come lo erano negli anni '70 quando erano italiani o comunque europei.

E dovremmo allearci tutti perchè queste barbarie - in nome di un dio che non credo voglia questo - non abbiano più manifestazione.

E credo che i terroristi vadano colpiti. 
Duramente.
I terroristi. Stop.
Radeteli al suolo.
Solo loro.

Io credo che le persone di diversa etnia e religione che vengono in Italia (o vivono già qui) siano libere di professare la loro religione e di vivere la loro cultura quando questo non impatta sulla mia (la nostra).

Perchè se io vado a casa loro mi adeguo.
E pretendo lo stesso.

Se non vuoi mangiare maiale, non farlo. Ma non farmelo togliere dalle mense scolastiche, al massimo ti do una scelta diversa.
Se non ti piace il crocifisso nelle scuole, se non ti piace che si festeggi il Natale...nessuno ti obbliga a stare qui. Noi siamo fatti così.

Ti accogliamo, ti diamo tante cose, ma ti adegui.

Spesso ci sono italiani a cui non viene data una casa anche se indigenti perchè prima si pensa ai rifugiati, etc. La nostra sanità è per tutti...ed essendo tanti alla fine non ci curiamo bene nemmeno noi che abbiamo versato le tasse perchè i costi sono troppo elevati (e io lo sto provando in questi mesi...).

Abbiamo libertà, benessere, scuole...

Ci sono tante cose di cui godere. Se sei venuto qui è perchè ti "attira" tutto questo. Però non puoi pretendere di avere la botte piena e la moglie ubriaca.

Non ti impongo di cambiare cultura o religione. 
Ti chiedo, però, di non farla cambiare a me.

Non credo di essere razzista per questo. Chiedo solo che ci sia rispetto per quello che trovano qui, perchè ce lo siamo sudato e conquistato. 

Se vieni in Italia e lavori, ti comporti secondo la legge, paghi le tasse e contribuisci al benessere di tutti, ok. Prega come vuoi, ma non farmi chiudere le mie chiese. Mangia come vuoi ma non farmi cambiare il mio modo di mangiare.

Sei venuto per la libertà? Lasciala anche a me.

Integrazione non vuol dire farsi "mettere i piedi in testa", secondo me vuol dire libertà per tutti!

Parlare è facile, mi rendo conto, ma nel nostro piccolo se siamo animati da sentimenti di  rispetto e libertà verso tutti, ognuno nel suo piccolo può fare qualche cosa.

La prima cosa da abbattere è il pregiudizio. Se vedo una persona di colore e d'istinto mi tengo la borsa...è pregiudizio. E poi magari vengo derubata da un italiano... Dovremmo cercare di valutare le persone indipendentemente dalla loro provenienza, ma per come sono. Altrimenti tiriamo di nuovo fuori i cartelli "Non si affitta a meridionali" e sostituiamo "meridionali" con "islamici", per dirne una che abbiamo vissuto da vicino...

Proprio perchè siamo stati un popolo di migranti, dovremmo capire che le persone che arrivano da altri posti non sono tutte cattive.

Questo, però, non vuol dire accogliere tutti indistintamente. Ad un certo punto il posto non c'è più. E non è cattiveria.  La nave troppo carica affonda.
Troppe persone a cui non si riesce a dare lavoro e sistemazione portano delinquenza. E' inevitabile, non è razzismo!

Quindi torniamo sempre li: se nei paesi da cui arrivano i profughi si ristabilisce la pace, si ristabiliscono valori e diritti base, un minimo di economia non ci sarà più bisogno di accoglierli.

Purtroppo ci sono troppi interessi economici in ballo...e se non "conviene" intervenire nessuno andrà a sistemare le cose...

Forse ho detto un po' di cose scontate, retoriche, trite e ritrite. Ho fatto discorsi ad "alto livello" nel senso che poi quando si cerca davvero di risolvere le cose ci si scontra con mille problemi e implicazioni pratiche... 

Parlare è facile e di certo non si possono sviscerare temi così complessi in un piccolo post.

Quello che volevo dire, in sintesi, è che se non si fomentano l'odio incondizionato e il pregiudizio, ognuno nel proprio piccolo può fare qualche cosa anche solo con l'atteggiamento.

Per quanto riguarda il discorso delle vittime dell'aereo russo o quelle in Kenia, per cui non c'è stata la stessa mobilitazione, posso dire che personalmente sono rimasta molto colpita dagli attentati in Francia. 

Primo, perchè è stata colpita una quotidianità simile alla nostra. Le vittime sono assimilabili ad ognuno di noi, perchè stavano facendo cose che facciamo anche noi. Non che questo le renda più "speciali", ma sicuramente fa più effetto pensare che "potevo esserci io lì".

Secondo, "potevo esserci io, lì" davvero. In Francia sono andata spesso. Sono stata più volte a Parigi, ho lavorato a Lione, andavo a sciare sulle Alpi francesi.... La Francia da qui è davvero ad un tiro di schioppo. E quindi si, potevo esserci io, lì. O i miei numerosi amici francesi. E questo mi ha fatto effetto.

Terzo, l'abbiamo vissuto in diretta. Non è stata una notizia "postuma". Abbiamo visto filmati, uno dopo l'altro. E' stato molto impattante a livello emotivo. Abbiamo sentito le urla, gli spari.

Quindi non è questione di vittime di serie A e di serie B, credo sia solo questione di impatto emotivo.

Adesso, però, è ora di finirla. Speriamo che tutti i maggiori paesi del mondo riuniti ora in Turchia si mettano una mano sul cuore e decidano di comune accordo una strategia che permetta di risolvere i problemi in Africa e Medio Oriente: dal terrorismo, alla guerra, all'economia....
Che mettano una mano sul cuore ma anche una sul portafoglio, già molto gonfio, e lascino da parte interessi economici e lobbistici e si sistemi la cosa una volta per tutte!










13 commenti:

  1. Ecco la penso uguale su tutto. La cosa del perchè per le vittime in kenia o l'aereo russo non sono state fatte queste mobilitazioni a me pare "na strunzat". Io sono rimasta colpita anche da quelle tragedie e tanto, mi ci sono commossa r tutto, come per Parigi. Ma come dici tu Parigi è qui e Parigi potevamo essere noi, ecco perchè impressiona di più, non per lo stupidissimo discorso dei morti di serie a e b per caritá, che banalità! Semplicemente è qui, dietro casa...e basta con il sentirsi razzisti se diciamo che a un certo punto posto qui non c'è più...è così! È ipocrita non ammetterlo...ho visto i genitori della ragazza italiana, li ho sentiti e mi ha impressionato tutto questo, io ho proprio paura adesso, x il fututo per i miei figli per la nostra normalità messa in pericolo..

    RispondiElimina
  2. Capisco il discorso emotivo sulla questione francese, ma il resto non è che lo condivido molto...o almeno non lo capisco.
    Cosa vuol dire che vengono date le case ai rifugiati e non agli italiani bisognosi? Non è vero.
    In che senso qui non c'e più posto per i profughi? Loro non ci vogliono stare qui, i numeri parlano chiaro. In Italia ci arrivano perché siamo le porte dell' Europa ma poi se ne vanno. E se anche non fosse, dopo aver "provato" il terrore di Parigi, come si può chiudere le porte a chi scappa dagli stessi terroristi che hanno attaccata "noi"? Continuo a sentire parlare di buonismo, ma io la chiamo umanità.
    L' isis sta' uccidendo musulmani più che cristiani, sono loro la maggioranza delle vittime dei massacri. Poche ore prima di Parigi a Beirut ne hanno ammazzati 40 ed è talmente "normale" che noi nemmeno lo sapevamo. Chi si oppone da sempre sono le milizie di hezbolla non di certo i governi occidentali. Anzi, diciamo pure che le armi in mano gliele abbiamo date noi..
    Sono molto triste per il mondo che stiamo consegnando ai nostri figli comandato da odio, ignoranza e avidità.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Spiego meglio cosa volevo dire perchè in poche parole forse sono stata fraintesa: io ti accolgo, cerco di darti supporto, cerco di darti un posto per dormire, cibo, etc. anche a discapito dei nostri bisognosi perchè non abbiamo risorse infinite e la coperta è sempre corta. Quello che chiedo in cambio è rispetto per me e la mia religione. Non ti chiedo di "convertirti". Però ad un certo punto non ce la facciamo più e non riusciamo più nemmeno a gestire gli arrivi in modo "umano". Dobbiamo avere supporto anche dagli altri paesi perchè le risorse iniziano a scarseggiare e rischiamo di chiuderli in quartieri ghetto.
      Non parlo di chiudere le porte ma di gestire gli arrivi con un altro supporto perchè da soli non ce la facciamo!

      Infatti, quello che ho scritto è che è ora di combattere i terroristi. Per tutti, non solo per i cristiani ma per il mondo intero! Se si eliminano gli estremisti, sarà possibile avere un mondo in cui persone di diverse religioni possono convivere con rispetto le une delle altre.

      Per tutto il resto ci vuole una strategia comunque, il supporto di tutti i paesi per aiutare queste persone perchè noi non ce la facciamo più.

      Spero di essermi spiegata meglio.

      Elimina
    2. Comunque per non sbagliarsi i francesi hanno bombardato Raqqa poche ore dopo Parigi.
      "Occhio per occhio e il mondo diventa cieco"

      Elimina
    3. Occorre colpire i terroristi, ma forse sarebbe servita qualche operazione di intelligence più chirurgica di un bombardamento a tappeto....

      Elimina
  3. Io mi astengo, non sono totalmente d'accordo con ciò che scrivi, ma ammetto di non avere le conoscenze economico-politiche per commentare un avvenimento simile, o in generale gli atti terroristici, le guerre e tutto ciò che succede quotidianamente nel mondo. Io so quello che si legge sui quotidiani ma non credo sia sufficiente per farsi un'opinione sincera sugli avvenimenti. Credo che noi possiamo veramente fare poco, se non cercare di crescere dei figli, educati, informati, rispettosi, privi di pregiudizi e cittadini del mondo, e soprattutto non farci prendere dal panico e dall'odio.
    Ilenia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh anche io mi sono fatta un'opinione leggendo i giornali e ascoltando i telegiornali, ma possono averci detto tutto e il contrario di tutto. Certo che leimmagini però fanno impressione... Quello che credo è che nel nostro piccolo possiamo cambiare atteggiamento e non fomentare l'odio.
      Possiamo dare rispetto (ma anche chiederlo). Cercare di vivere bene CON tutti. Nel nostro piccolo, ma se tutti abbiamo un certo atteggiamento, la collettività avrà un certo atteggiamento.
      Sull'accogliere, però, ad un certo punto abbiamo bisogno di aiuto perchè da soli non ce la stiamo facendo!

      Elimina
    2. credo che tu abbia unito in un unico post troppe cose, distinte tra loro, i terroristi, gli immigrati, e la comunità islamica in Italia. Penso che questa confusione mentale sia diffusa in questi giorni, così come ci fu l'11 settembre

      Elimina
    3. come ho scritto in un post non si possono sviscerare questi argomenti in modo completo...quello che volevo dire è che a fronte di quello che è successo non dobbiamo odiare gli islamici e/o gli immigrati a prescindere ma valutare le persone. Il concetto è: non fomentare l'odio incondizionato verso chi non è "noi"

      Elimina
  4. Mi permetto una riflessione.
    Attenzione a non identificare nazionalità e religione: lo Stato Italiano non è cattolico, è laico. Quindi quando fai riferimento alle scelte che vengono date non è una concessione che la confessione praticata dalla maggioranza (cattolicesimo) fa alle confessioni minori (vedi esempi sui menu o il crocefisso), piuttosto si tratta dell'applicazione della libertà sancita dalla nostra Costituzione.
    Non è una banalità, ma credo sia proprio la volontà dei terroristi contrapporre un "loro" a un "noi". Sta a noi distinguere: Noi siamo sì diversi da Loro, ma Noi=Italiani, non cattolici e Loro=terroristi, non musulmani.
    Un abbraccio, Petra

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il crocefisso nelle scuole non lo verrei pure io..
      Non potrei essere più d'accordo su quello che hai scritto.

      Elimina
    2. @Petra: lo stato Italiano non è cattolico, ma a maggioranza cattolica e qui abbiamo il Papa, quindi è più probabile trovare segni cattolici rispetto ad altre religioni. Quello che volevo dire è che se tu arrivi in un posto sta a te adattarti e non imporre. Adattarsi vuol dire per me non andare contro la nostra cultura, non pretendere cambiamenti drastici, ma non rinunciare alla propria. Così come io mi adatto alla loro cultura nei loro paesi. Credo di non riuscire a spiegarmi bene, è difficile. Provo con un esempio. e' come un fumatore che va a casa di non fumatori e pretende di fumare in casa....offendendosi se non viene accontentato. Non so se riesco a spiegarmi... Spero di non essere fraintesa.
      E' un discorso complesso....
      @IlMondoRotola: io ho sempre trovato il crocifisso nelle scuole (pubbliche) che ho frequentato e sinceramente essere obbligata a toglierlo non mi piace.... è l'obbligo che mi da fastidio....

      Elimina
    3. Io mi faccio prendere dall'emotività e mi spaventano sti pazzi che in nome di...Dio!?!! Fanno stragi ovunque!!!Mi spaventa l'idea che sono a un concerto, in uno stadio in un ristorante, in metro, su un treno o aereo e potrei non tornare a casa. Le ideologie estreme mi spaventano sempre e ovunque...E da quel poco che ho capito questi erano pure nati in Francia, non ho gli strumenti né le conoscenze né soluzioni per queste situazioni so solo che ho paura

      Elimina

Lasciami un commento o una critica costruttiva.
Per i giudizi sterili, cambia blog